La Chiesa cattolica tra Risorgimento e Unione europea
Miti, pericoli, antidoti per evitare che si ripetano alla Ue gli errori del Risorgimento
di Antonio Gaspari
ROMA, giovedì, 30 aprile 2009 (ZENIT.org).- E’ arrivato nelle librerie l’ultimo libro di Angela Pellicciari, dal titolo “Risorgimento ed Europa. Miti, pericoli, antidoti” (Edizioni Fede & cultura).
L’autrice, storica del Risorgimento e dei rapporti fra papato e massoneria, ripropone una lettura originale e arguta del Risorgimento italiano, mostrando come i Savoia e i liberali si appropriarono dell’ingente patrimonio che nel corso del tempo la popolazione aveva donato alla Chiesa cattolica e tramite la Cristianità ai poveri.
Angela Pellicciari rivela il vero volto di molti personaggi risorgimentali e fa il confronto con l’attuale processo di unificazione europea, paventando i rischi di un totalitarismo nichilista, che si presenta con la maschera della democrazia, della tolleranza e del rispetto della diversità.
Per approfondire un tema di così scottante attualità ZENIT ha intervistato Angela Pellicciari.
Nel libro lei esprime un giudizio molto negativo del Risorgimento. Perchè?
Pellicciari: Perché è stato guidato da un’élite liberal-massonica convinta che la cattolicità degli italiani fosse un male da estirpare. E perché, per fare gli italiani diversi da quelli che erano, in nome della libertà e della costituzione, sono stati infranti uno dopo l’altro tutti gli articoli dello Statuto.
Perché l’1% della popolazione, sopprimendo tutti gli ordini religiosi e tutte le opere pie, si è appropriato della ricchezza accumulata nel corso di mille e cinquecento anni dall’Italia cattolica con la conseguenza che, grazie al Risorgimento, siamo diventati un popolo di emigranti.
Sarebbe stata possibile l’Unità d’Italia senza Risorgimento?
Pellicciari: Scrive Antonio Rosmini nel saggio Sull’unità d’Italia composto nel 1848: “L’unità d’Italia! E’ un grido universale, e a questo grido non v’ha un solo italiano dal Faro alle Alpi a cui non palpiti il cuore. Sarebbe dunque gettare parole al vento provarne l’utilità o la necessità: dove sono tutti d’accordo, non v’ha questione”.
Tutti, Papa compreso, volevano l’unificazione della penisola in quella che veniva chiamata “Lega”. Le cose sono andate diversamente perché, grazie all’appoggio determinante delle nazioni straniere, Carlo Alberto ed i suoi successori hanno voluto “fare da sé” contro tutti gli altri.
Che ruolo ha avuto la massoneria nei moti risorgimentali?
Pellicciari: La massoneria è stata l’anima del Risorgimento. Questo riconoscono unanimemente sia le fonti cattoliche, ed in particolare le encicliche di Pio IX e Leone XIII, sia le fonti massoniche.
Quali sono gli elementi comuni che, secondo lei, legano il Risorgimento alla odierna Unione europea?
Pellicciari: Il denominatore comune è, a mio modo di vedere, la gnosi. Ancora una volta, proprio come all’epoca del Risorgimento, un’élite che si ritiene moralmente ed intellettualmente superiore (gli gnostici per l’appunto, ovvero coloro che conoscono, coloro che sanno) progetta in modo “scientifico” il futuro dell’Europa.
Futuro che non prevede la sopravvivenza del cristianesimo. Per questo non è stato possibile, contro la palmare evidenza dei fatti, riconoscere il ruolo avuto dalla Chiesa cristiana nella costruzione dell’identità europea.
Per questo è stato rifiutato a Rocco Buttiglione, designato dal precedente governo Berlusconi, il ruolo di Commissario europeo. Per questo la Santa Sede è stata condannata dal Parlamento europeo trenta volte per violazione dei diritti umani.
Ancora una volta un progetto convintamente appoggiato da cristiani (Schuman, De Gasperi, Adenauer) rischia di rivolgersi brutalmente contro di loro.
Perchè la gnosi, di cui la massoneria è espressione, si oppone alla Chiesa cattolica?
Pellicciari: La gnosi si oppone alla verità rivelata e contesta la realtà del diritto naturale. Il pensiero gnostico non si propone di comprendere il mondo ma di cambiarlo.
A partire dalla Rivoluzione Francese e da Napoleone, i frutti dei vari progetti di liberazione dell’umanità non hanno cessato di tradursi in oceani di sangue. Ma questo non è bastato.
La gnosi si è sempre rifiutata di prendere atto dei propri errori. Si è sempre rifiutata di riconoscere la verità dei dieci Comandamenti, precipitando nel vortice inarrestabile e spaventoso del mondo senza Dio. Se, dopo le catastrofi di comunismo e nazismo, si è smesso di idolatrare lo stato, l’idolatria è stata trasferita sul singolo ed i suoi desideri. Sposando un relativismo spinto fino alla negazione della realtà, si è giunti a contestare la divisione dell’umanità in due sessi biologicamente distinti, per teorizzare l’esistenza di cinque generi liberamente scelti, partendo da un progetto definito culturale.
Quali sono i legami tra l’agnosticimo massonico e le politiche contrarie alla vita e alla famiglia?
Pellicciari: Uno degli elementi che accomuna le varie sette gnostiche è il disprezzo per la materia. Secondo questa visione della realtà è bene che l’anima si liberi il prima possibile dal corpo.
E’ azzardato ipotizzare che rispondano a questo obiettivo la denatalità, la diffusione della droga, la sponsorizzazione di pratiche sessuali per definizione lontane dalla procreazione, la santificazione del preservativo (basta vedere il linciaggio cui è stato sottoposto il papa dopo la visita in Camerum), ed, infine, la propaganda della stessa morte?
Quando si parla di qualità della vita e si suggerisce come soluzione la morte, quando si definisce la morte “dolce” e “buona”, non si sta ancora una volta negando la realtà? Non si sta facendo finta di ignorare che la morte è un dramma spaventoso contro cui tutti combattiamo ogni giorno? Non si sta dimenticando che la morte, come dice il libro della Sapienza, è l’unica realtà non creata da Dio ma entrata nel mondo per invidia di Satana? La gnosi è da sempre un nemico mortale dell’uomo e della Chiesa.
Miti, pericoli, antidoti per evitare che si ripetano alla Ue gli errori del Risorgimento
di Antonio Gaspari
ROMA, giovedì, 30 aprile 2009 (ZENIT.org).- E’ arrivato nelle librerie l’ultimo libro di Angela Pellicciari, dal titolo “Risorgimento ed Europa. Miti, pericoli, antidoti” (Edizioni Fede & cultura).
L’autrice, storica del Risorgimento e dei rapporti fra papato e massoneria, ripropone una lettura originale e arguta del Risorgimento italiano, mostrando come i Savoia e i liberali si appropriarono dell’ingente patrimonio che nel corso del tempo la popolazione aveva donato alla Chiesa cattolica e tramite la Cristianità ai poveri.
Angela Pellicciari rivela il vero volto di molti personaggi risorgimentali e fa il confronto con l’attuale processo di unificazione europea, paventando i rischi di un totalitarismo nichilista, che si presenta con la maschera della democrazia, della tolleranza e del rispetto della diversità.
Per approfondire un tema di così scottante attualità ZENIT ha intervistato Angela Pellicciari.
Nel libro lei esprime un giudizio molto negativo del Risorgimento. Perchè?
Pellicciari: Perché è stato guidato da un’élite liberal-massonica convinta che la cattolicità degli italiani fosse un male da estirpare. E perché, per fare gli italiani diversi da quelli che erano, in nome della libertà e della costituzione, sono stati infranti uno dopo l’altro tutti gli articoli dello Statuto.
Perché l’1% della popolazione, sopprimendo tutti gli ordini religiosi e tutte le opere pie, si è appropriato della ricchezza accumulata nel corso di mille e cinquecento anni dall’Italia cattolica con la conseguenza che, grazie al Risorgimento, siamo diventati un popolo di emigranti.
Sarebbe stata possibile l’Unità d’Italia senza Risorgimento?
Pellicciari: Scrive Antonio Rosmini nel saggio Sull’unità d’Italia composto nel 1848: “L’unità d’Italia! E’ un grido universale, e a questo grido non v’ha un solo italiano dal Faro alle Alpi a cui non palpiti il cuore. Sarebbe dunque gettare parole al vento provarne l’utilità o la necessità: dove sono tutti d’accordo, non v’ha questione”.
Tutti, Papa compreso, volevano l’unificazione della penisola in quella che veniva chiamata “Lega”. Le cose sono andate diversamente perché, grazie all’appoggio determinante delle nazioni straniere, Carlo Alberto ed i suoi successori hanno voluto “fare da sé” contro tutti gli altri.
Che ruolo ha avuto la massoneria nei moti risorgimentali?
Pellicciari: La massoneria è stata l’anima del Risorgimento. Questo riconoscono unanimemente sia le fonti cattoliche, ed in particolare le encicliche di Pio IX e Leone XIII, sia le fonti massoniche.
Quali sono gli elementi comuni che, secondo lei, legano il Risorgimento alla odierna Unione europea?
Pellicciari: Il denominatore comune è, a mio modo di vedere, la gnosi. Ancora una volta, proprio come all’epoca del Risorgimento, un’élite che si ritiene moralmente ed intellettualmente superiore (gli gnostici per l’appunto, ovvero coloro che conoscono, coloro che sanno) progetta in modo “scientifico” il futuro dell’Europa.
Futuro che non prevede la sopravvivenza del cristianesimo. Per questo non è stato possibile, contro la palmare evidenza dei fatti, riconoscere il ruolo avuto dalla Chiesa cristiana nella costruzione dell’identità europea.
Per questo è stato rifiutato a Rocco Buttiglione, designato dal precedente governo Berlusconi, il ruolo di Commissario europeo. Per questo la Santa Sede è stata condannata dal Parlamento europeo trenta volte per violazione dei diritti umani.
Ancora una volta un progetto convintamente appoggiato da cristiani (Schuman, De Gasperi, Adenauer) rischia di rivolgersi brutalmente contro di loro.
Perchè la gnosi, di cui la massoneria è espressione, si oppone alla Chiesa cattolica?
Pellicciari: La gnosi si oppone alla verità rivelata e contesta la realtà del diritto naturale. Il pensiero gnostico non si propone di comprendere il mondo ma di cambiarlo.
A partire dalla Rivoluzione Francese e da Napoleone, i frutti dei vari progetti di liberazione dell’umanità non hanno cessato di tradursi in oceani di sangue. Ma questo non è bastato.
La gnosi si è sempre rifiutata di prendere atto dei propri errori. Si è sempre rifiutata di riconoscere la verità dei dieci Comandamenti, precipitando nel vortice inarrestabile e spaventoso del mondo senza Dio. Se, dopo le catastrofi di comunismo e nazismo, si è smesso di idolatrare lo stato, l’idolatria è stata trasferita sul singolo ed i suoi desideri. Sposando un relativismo spinto fino alla negazione della realtà, si è giunti a contestare la divisione dell’umanità in due sessi biologicamente distinti, per teorizzare l’esistenza di cinque generi liberamente scelti, partendo da un progetto definito culturale.
Quali sono i legami tra l’agnosticimo massonico e le politiche contrarie alla vita e alla famiglia?
Pellicciari: Uno degli elementi che accomuna le varie sette gnostiche è il disprezzo per la materia. Secondo questa visione della realtà è bene che l’anima si liberi il prima possibile dal corpo.
E’ azzardato ipotizzare che rispondano a questo obiettivo la denatalità, la diffusione della droga, la sponsorizzazione di pratiche sessuali per definizione lontane dalla procreazione, la santificazione del preservativo (basta vedere il linciaggio cui è stato sottoposto il papa dopo la visita in Camerum), ed, infine, la propaganda della stessa morte?
Quando si parla di qualità della vita e si suggerisce come soluzione la morte, quando si definisce la morte “dolce” e “buona”, non si sta ancora una volta negando la realtà? Non si sta facendo finta di ignorare che la morte è un dramma spaventoso contro cui tutti combattiamo ogni giorno? Non si sta dimenticando che la morte, come dice il libro della Sapienza, è l’unica realtà non creata da Dio ma entrata nel mondo per invidia di Satana? La gnosi è da sempre un nemico mortale dell’uomo e della Chiesa.
(Zenit)
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