Chesterton in Italia!

Chesterton: l’Ortodossia del buonumore
Tre convegni di P. Ian Boyd c.s.b. in Italia

con il sostegno di

Padre Ian Boyd è Presidente, The G.K. Chesterton Institute for Faith & Culture e Direttore di The Chesterton Review, Seton Hall University, South Orange, New Jersey (USA)

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ROMA Sabato 14 giugno alle ore 18,00
presso
La Civiltà Cattolica
via di Porta Pinciana, 1 – 00187 Roma
P. Ian Boyd: G. K. Chesterton: l’ortodossia del buonumore
P. Ferdinando Castelli S.I., Chesterton: un «padre della Chiesa»?
Paolo Pegoraro, La filosofia dell’indagine nell’opera di Chesterton
Cristiano Governa, Gli eredi di padre Brown
Fabio Canessa, L’ortodossia trasgressiva: san Francesco e Chesterton
Modera: Andrea Monda, giornalista
Introduzione: P. Antonio Spadaro S.I., scrittore de La Civiltà Cattolica

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VERONA, 15 GIUGNO 2008

SEDE AUDITORIUM CHIESA SS. APOSTOLI

(clicca per trovare sulla mappa)

(PARCHEGGIO NELLA PIAZZA)


Chesterton: L’ORTODOSSIA del BUONUMORE


Convegno su Gilbert Keith Chesterton, organizzato da Fede & Cultura con i Gruppi Chestertoniani Veronesi in collaborazione con il Chesterton Institute, la Società Chestertoniana Italiana.

Ore 18.00 Saluto Presidente Società Chestertoniana Italiana Avv. Marco Sermarini
Ore 18.10 Roberto Prisco (Gruppi Chestertoniani Veronesi) Presentazione della figura di Chesterton
Ore 18.20 Relazione di Padre Jan Boyd
Ore 19.00 Breve relazione di Paolo Gulisano : “Chesterton e Belloc. Apologia e profezia”.
Ore 19.15 Breve relazione di Alessandro Gnocchi : “Chesterton e Guareschi a confronto”.
Ore 19.30 Dibattito e conclusioni.
Moderatore Fabio Trevisan.

Ore 20,30 Cena (riservata) con P. Ian Boyd

Omaggi di libri per i convenuti

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MILANO Lunedì 16 giugno 2008, ore 21,00

Centro Studi Russel Kirk

Via Marina 1, Milano

Il viaggiodel pellegrino

Il cattollicesimo neglli Stati Uniti da G.K. Chesterton a Benedetto XVI

conferenza diP. Ian Boyd

Introduce Marco Respinti

Tram: linee 1, 2 – Autobus: linea 94 Metropolitana: fermata Turati (linea 3, gialla), fermata San Babila (linea 1, rossa)

Guareschi a Rimini

Giovedì 29 maggio 2008

alle ore 21

all’hotel Polo in Via Vespucci 23

a Marina di Rimini

il Centro studi Giuseppe Federici in collaborazione con la Circoscrizione 1 del Comune di Rimini organizza il convegno sul tema:

Giovannino Guareschi e il mondo piccolo

Ovvero come sopravvivere con fede e ironia al mondo moderno.

Nel centenario della nascita dello scrittore.

Relatori: dott. Alessandro Gnocchi, scrittore e giornalista

Prof. Pucci Cipriani, giornalista

Ingresso libero

Angela Pellicciari presenta il suo libro a Radio Maria

Lunedì 19 maggio dalle ore 10,15 alle 11,45 del mattino su Radio Maria la Prof.ssa Angela Pelicciari presenta, nel'ambito del suo consueto programma "La vera storia della Chiesa" il suo ultimo volume - edito da Fede & Cultura - sulla famiglia e i suoi nemici: Family day Roma-Madrid e dopo?

21 maggio a Brescia: Risorgimento da riscrivere

VERITA’ è LIBERTA’

CENTRO CULTURALE CATTOLICO

DI RICERCA E PROPOSTA

Mercoledì 21 maggio 2008

Teatro San Carlino

Corso Matteotti n. 6/A , Brescia

Ore 21.00

ANGELA PELLICCIARI

(Scrittrice e storica del Risorgimento)

“RISORGIMENTO DA RISCRIVERE”

Con la partecipazione del dott. Cesare Cavalleri

Direttore di “Studi Cattolici”

sarà presente Fede & Cultura

con il nuovo volume di Angela Pellicciari

Family day Roma-Madrid e dopo?


Bentornato don Camillo!!!

Presentazione di Due Sicilie 1860 L'invasione

VENERDI’ 16 MAGGIO, ore 18
Presentazione di
Interverrà l’Autore
don Bruno Lima
ISSR “Fides et Ratio”
Sala Benedetto XVI
Via San Marciano, 27 - L’Aquila

Family Day Roma-Madrid e dopo?

Articolo di Giuseppe Baiocchi
uscito su Liberal (11-5-2008)
Angela Pellicciari “Family Day Roma-Madrid e dopo ?”
Edizioni Fede & Cultura, Verona, 2008, pagg.64, Euro 10

E’ passato un anno esatto dal “Family Day” di Roma e poco meno di sei mesi dall’analogo raduno tenutosi a Madrid nel giorno della festa della Sacra Famiglia (30 dicembre): eppure sul significato e sulle attese suscitate allora dalla presenza di milioni di persone in piazza sembra calato un assordante silenzio, certamente nel sistema mediatico, ma forse anche nel mondo politico e culturale. Come se la festosa e pacifica mobilitazione avesse di per sé dato risposta sufficiente agli interrogativi inquietanti aperti dal reiterato attacco alla famiglia naturale, aggredita sul terreno culturale, sul piano giuridico della legislazione diffusa, nella pedagogia collettiva della comunicazione e perfino attraverso la subdola tirannia del linguaggio.

E allora diventa utilissimo l’agile e asciutto “memento” con il quale la storica Angela Pellicciari ripercorre quelle esperienze, cogliendole al di fuori dell’istantaneità della cronaca, mettendole in relazione, a rapide pennellate, con scenari passati carichi di perverse anticipazioni, e soprattutto dipanando lo svolgimento implacabile di un processo ideologico che alla fine, per legittima reazione, ha trascinato fuori dalle case e dalle abitudini quotidiane migliaia di nuclei familiari decisi a far valere il peso eterno ed umanissimo della condizione coniugale e della trasmissione della vita secondo natura.

Certo, c’erano anche le occasioni contingenti: in Spagna il sistematico procedere dell’ideologia numerica zapateriana (“In democrazia la verità è quella di chi ha un voto in più”) e la costruzione coerente a colpi legislativi del primato dell’individuo e dei suoi desideri, sganciato da ogni segno di relazione umana e comunitaria; in Italia il pasticcio Pacs-Dico servito dalle ineffabili ministre Rosy Bindi-Pollastrini, teso a fare del riconoscimento delle convivenze extramatrimoniali il grimaldello per i diritti di coppie dello stesso sesso, comprese le adozioni, e di conseguenza, passo dopo passo, la via spalancata verso una società senza doveri, soprattutto verso i bambini, e senza responsabilità.

Ma l’analisi dell’autrice mette a fuoco non tanto il male civile, quanto il conflitto dichiarato e combattuto con tutti i mezzi e in tutte le forme alla civiltà cristiana. Guerra antica e ricorrente, che tuttavia in epoca strettamente contemporanea prende a bersaglio quasi esclusivamente la famiglia come il bastione culturale, forse l’unico che ha resistito in passato alle tante tragedie della storia, non ultimi i totalitarismi del secolo breve.

Che il disprezzo verso la famiglia venisse da lontano lo spiega il riferimento alla duecentesca eresia “catara”, quando nella Provenza medievale si impose questa dottrina dei “puri” (è la traduzione del termine “cataro”) che consideravano la vita, la sua generazione e il matrimonio il male assoluto da combattere in tutti i modi, giustificando così la spinta al potere e all’esclusivo monopolio delle ricchezze terrene di nobili e mercanti.

Una simile visione del mondo, con mezzi e strumenti di persuasione ben più efficaci, sembra riemergere quando, in nome della “purezza” di nobilissimi principi di libertà, di diritti umani e di rifiuto della discriminazione, si vanno introducendo nella legislazione e nella vita sociale una serie pesantissima di divieti e di sanzioni: è davvero impressionante la sequenza che porta alla proibizione dei termini “padre” e “madre” fino alla introduzione dell’”identità di genere” e addirittura alla previsione di tre anni di carcere per chi si permette di non essere d’accordo con la regolarizzazione delle coppie e delle adozioni omosessuali. (come si è tentato di fare anche in Italia nei decreti che dovevano contrastare la delinquenza provocata dall’immigrazione sregolata e clandestina).

In Occidente tutte le armate sono schierate in campo con l’obiettivo di violentare per sempre la natura umana, scardinando la famiglia: la sfida, in difesa non tanto della tradizione quanto della realtà perenne della condizione della creatura umana, è raccolta quasi esclusivamente dalla Chiesa cattolica e dal magistero del Papa, determinati a battersi fino in fondo contro la “cultura di morte” (come l’ha più volte definita Papa Wojtyla). Il popolo cristiano, chiamato a raccolta prima a Roma e poi a Madrid, non è tornato a quanto sembra nelle catacombe. Eppure, come conclude la Pellicciari, in un conflitto culturale sempre più aspro, la vicenda del “Family Day” sollecita nuove puntate. Tra le testimonianze riportate nelle due manifestazioni (la Comunità di Sant’Egidio con Andrea Riccardi, Comunione e Liberazione con Julian Carron, Rinnovamento nello Spirito con Manuel Carrazedo) spicca quella del leader del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, che già da allora sollecitava una replica del “Family Day” a Berlino, Vienna, Parigi….perchè “dalla famiglia cristiana dipende il futuro dell’Europa…”.