La Liturgia Tradizionale come strumento di unità
Dopo quasi quarant’anni di ingiustificato ostracismo, Benedetto XVI col motu proprio del 7 luglio 2007 ha liberalizzato l’utilizzo dell’antico messale codificato da San Pio V, ma risalente, nella sua sostanza, all’età apostolica. Un rito carico di storia, di testi straordinari scritti nel corso secoli da poeti, e da santi, arricchito dal canto gregoriano, e da una abbondanza di simboli e di significati profondi; soprattutto un rito verticale, dagli uomini a Dio, intriso di sacralità, che ha improntato di sé le cattedrali di tutto il mondo, e che ha alimentato per centinaia di anni la devozione dei popoli, unendoli nella stessa lingua e nella stessa liturgia. Un rito, infine, che ci riporta alle radici della nostra fede, e che nello stesso tempo ci riavvicina ai cristiani ortodossi, come ha detto Alessio II, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, ricordando che “senza la custodia fedele della tradizione liturgica, la Chiesa ortodossa russa non sarebbe stata in grado di resistere all’epoca delle persecuzioni, negli anni Venti e Trenta del Novecento”.
È passato quasi un anno da quando Fede & Cultura, con provvidenziale tempestività pubblicò, con l’augusta lettera di encomio del Card. Darío Castrillon Hoyos, il Messale Festivo Tradizionale, che tanto plauso ha ricevuto dalle più alte autorità della Chiesa Cattolica e che tanta diffusione sta avendo fra coloro che sono fedeli alla Sacra Liturgia nel rito tradizionale.
In questo tempo l’interesse del Popolo di Dio per il rito detto di san Pio V è andato via via crescendo, nonostante la sorda o aperta ostilità di alcuni pastori e di qualche intellettuale, e il bisogno di un Messalino agile e distribuibile sui banchi delle chiese è andato crescendo e manifestandosi.
Questa edizione del Messale Ordinario Tradizionale appena uscita in libreria, che consta sostanzialmente di un estratto - una editio minor - con leggere modifiche e correzioni, del Messale Festivo Tradizionale, il primo - e fino ad ora unico - Messale Tradizionale in commercio dalla riforma liturgica ad ora, viene a colmare un vuoto editoriale e culturale che Papa Benedetto XVI ha voluto sanare.
Si tratta di uno strumento agile e di estrema fruibilità da parte dei fedeli che desiderino accostarsi alla Liturgia Tradizionale con maggiore consapevolezza. L’attenzione per la bellezza editoriale è stata una guida nella scelta di caratteri (bi-colore) e immagini. La dimensione maggiore rispetto alla editio maior è una scelta che rende più leggibile i caratteri del testo anche in ambienti dove la luce non è intensa, ed è stata determinata anche dall’obbedienza alle giuste osservazioni fatte dal Cardinal Darío Castrillón Hoyos, del quale è riportata la lettera di encomio per la prima edizione.













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