Chimirri e la verità che rende liberi in un mondo nichilista

Articolo di Maurizio Schoepflin su Avvenire del 2 agosto 2008 p. 24
CULTURA E RELIGIONE
La recensione
Chimirri e la verità che rende liberi in un mondo nichilista
DI MAURIZIO SCHOEPFLIN
Ha scritto Nicoloaj Berdjaev: « La rinascita cristiana del mondo si otterrà soltanto attraverso il pathos della libertà. Il cristiane­simo futuro sarà il cristianesimo della libertà dello spirito, una religione che ha sostenuto la prova della libertà e ha trionfato sulla tentazione di rinunciare al suo fardello » . Queste intense parole ci introducono bene alla lettura di questo libro di Gio­vanni Chimirri, nel quale l’auto­re affronta uno dei temi più de­licati e decisivi della vita dell’uo­mo e, nel medesimo tempo, del­la storia della cultura occidenta­le. Rivolgendosi ai non speciali­sti, Chimirri ha scritto un’opera agile, ma non per questo poco rigorosa, e ha saputo cogliere gli snodi nevralgici della questione, come quando, volendo descri­vere la situazione dell’umanità del nostro tempo, afferma: « L’u­nica morale dall’uomo contem­poraneo è quella dell’autonomi­smo decisionale e del liberismo e libertinismo individualistico del tutto disincarnato dalle esi­genze della storia, dell’intersog­gettività, della polis: la libertà è solo la lotta prepotente della mia volontà contro quella degli altri! » . Se questo, dunque, è il panorama non proprio confor­tante della libertà nel mondo di oggi, che fare? Cosa pensare? A chi fare riferimento per superare l’impasse? Chimirri non ha dub­bi: la risposta risiede nella rive­lazione cristiana: « Se la libertà umana - si legge a questo ri­guardo in apertura del volume ­non è supportata religiosamente e cristianamente, corre il forte rischio di cadere nel delirio di onnipotenza, nell’aggressività, nella pazzia, nella disperazione e financo nel suicidio … Il cri­stianesimo ha una concezione della libertà che, pur assolutiz­zandola, insieme la relativizza e la richiama al senso del provvi­sorio e del creaturale. La libertà del cristiano sa però insieme di essere destinata ad un compi­mento trascendente » . Alcune fra le pagine più interessanti del li­bro sono dedicate alla critica del nichilismo e varie utili conside­razioni vengono riservate alla questione della provvidenza, in­terpretata come l’incontro fe­condo e salvifico della libertà di Dio con quella dell’uomo. Gli ul­timi due capitoli sono dedicati alla morale e alla vita ultraterre­na, considerate nei loro rapporti con la libertà. Chimirri sostiene che solo una libertà creata e non assoluta può giustificare la vita etica e aprire la prospettiva del­l’immortalità. Ciò, in ultima a­nalisi, significa che, come è scritto nel Vangelo, soltanto la verità rende autenticamente li­beri.

Giovanni Chimirri LIBERTÀ DELL’ATEO E LIBERTÀ DEL CRISTIANO Relazioni e scontri Fede & Cultura Pagine 148 Euro 13,00












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